breve i contribuenti potranno beneficiare di una nuova finestra di regolarizzazione della propria posizione fiscale durante il 2025, grazie al disegno di legge AS. 1375, attualmente in esame al Senato, che introduce la cd. “rottamazione quinquies”.
Tra le innovazioni principali, figura l’ampliamento del perimetro della sanatoria, che comprenderà anche i debiti risultanti da ingiunzioni fiscali – e non da cartelle – emesse da Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane. Si tratta di uno strumento largamente utilizzato da enti che si affidano a soggetti diversi da Agenzia delle Entrate-Riscossione, tra cui società partecipate o concessionari locali.
Il provvedimento, oltre a prevedere la possibilità di estinguere i carichi maturati tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, si estende anche ai tributi locali come IMU, TARI, contravvenzioni stradali e bollo auto, purché i relativi atti siano stati notificati tra il 2018 e il 2023.
Anche l’orizzonte temporale rappresenta una novità, visto che la rottamazione quater comprende i soli debiti accumulati tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Tuttavia, per le ingiunzioni fiscali e gli accertamenti esecutivi, l’accesso alla definizione agevolata è subordinato all’adesione dell’ente creditore, che dovrà adottare apposita delibera, con la quale manifesterà la propria adesione alla pace fiscale, permettendo così ai cittadini di presentare la relativa domanda.
Al contrario, nei casi in cui i crediti siano stati affidati ad ADER e siano oggetto di cartelle esattoriali, il contribuente potrà beneficiare della rottamazione indipendentemente da qualsiasi intervento dell’ente titolare del credito.
La portata della “rottamazione quinquies” in arrivo per il 2025
Il disegno di legge intende agevolare la regolarizzazione delle proprie posizioni contributive da parte dei cittadini inadempienti, cancellando sanzioni e interessi di mora e alleggerendo così il carico complessivo. Oltre agli importi da versare a titolo di capitale (di competenza dell’agente della riscossione), rimarranno da saldare le spese per le procedure esecutive, gli oneri di notifica e anche gli interessi da dilazione in caso di pagamento rateale, benché questi ultimi non siano ancora espressamente previsti nel testo in esame.
Verranno invece annullati:
- le sanzioni dovute per il maggior importo dell’imposta;
- gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo;
- gli importi aggiuntivi su crediti previdenziali;
- l’aggio di riscossione.
L’attuale scadenza per la presentazione dell’istanza risulta fissata al 30 aprile 2025, ma appare probabile un rinvio. La domanda di adesione dovrà essere presentata secondo modalità e tempistiche stabilite dall’ente competente, che comunicherà successivamente al debitore l’ammontare delle somme dovute, le scadenze e la suddivisione in rate.
Regole, condizioni e limiti per la sanatoria degli enti locali
L’art. 2 del disegno di legge specifica le modalità attraverso cui le amministrazioni territoriali possono procedere con la definizione agevolata dei propri crediti, purché affidati a ingiunzioni fiscali. La procedura si attiva su iniziativa del debitore e l’adesione consente l’annullamento delle sanzioni amministrative. Inoltre, presentando la domanda, sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza.
Ogni ente dovrà disciplinare le modalità di adesione, prevedere il numero massimo di rate, purché i versamenti si concludano entro il 31 dicembre 2026, e indicare se è richiesta la rinuncia a eventuali giudizi pendenti.
È altresì previsto un meccanismo di salvaguardia: qualora il contribuente non versi almeno otto rate (anche non consecutive), egli decade dal beneficio e i termini per il recupero del credito tornano a decorrere. I versamenti eseguiti sino a quel momento saranno comunque trattenuti a titolo di acconto.
In definitiva, il disegno di legge offre una nuova via per chiudere le pendenze tributarie, incluse quelle gestite attraverso strumenti diversi dalle tradizionali cartelle esattoriali. Sarà tuttavia essenziale il ruolo attivo degli enti territoriali, chiamati ad approvare le delibere necessarie per aprire ai cittadini questa opportunità.
