Si estende la possibilità di aderire al concordato preventivo per le partite Iva in flat tax: 1,9 milioni di autonomi, professionisti e ditte individuali che aderiscono al regime forfettario. Dopo il rilascio del software arrivato nella serata di lunedì 15 luglio, arriva ora anche la possibilità di fare i calcoli di convenienza sulla scelta per l’accordo con il Fisco (in questo caso sarà annuale e non biennale come per le attività economiche soggette alle pagelle fiscali) anche attraverso RedditiOnline (l’applicativo per la dichiarazione dei redditi 2024) o accedendo all’area riservata della propria dichiarazione precompilata. A renderlo noto è un comunicato diffuso dall’agenzia delle Entrate.
Come ricordano le Entrate, per questi contribuenti con partita Iva in regime forfettario è possibile compilare il quadro LM del modello direttamente tramite il servizio RedditiOnline oppure tramite l’applicativo della dichiarazione precompilata per definire il proprio reddito 2024 e valutare se aderire all’istituto.
Discorso diverso, invece, per le attività un po’ più strutturate o che non hanno i requisiti per accedere al forfettario e che, essendo soggetti alle pagelle fiscali, hanno invece il canale del sofware «Il tuo Isa» per valutare il reddito proposto e l’eventuale convenienza ad aderire. In questo caso il software è già disponibile dal 15 giugno scorso.
L’Agenzia sottolinea anche che la «condizione per l’adesione è non avere debiti tributari riferiti al periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta o aver estinto, prima della scadenza del termine per aderire, quelli di importo pari o superiore a 5mila euro (compresi interessi e sanzioni)». Tra i vantaggi c’è la possibilità per i contribuenti che optano per il nuovo istituto di non essere – entro soglie definite - essere soggetti ad accertamenti sui redditi concordati.
Con la pubblicazione del software scatta così il conto alla rovescia per l’adesione. Il termine che a legislazione vigente è fissato per il 15 ottobre 2024 verrà spostato al 31 ottobre 2024 con il decreto correttivo del concordato che, una volta terminato l’iter dei pareri parlamentari (la commissione Finanze del Senato si è già espressa ponendo delle condizioni per rendere più conveniente l’adesione mentre la commissione Finanze della Camera dovrà esprimersi a strettissimo giro), passerà all’approvazione definitiva del Consiglio dei ministri.